L’Europa questa sconosciuta!

Dialoghiamo d’Europa

Potrebbe essere il sottotitolo dell’incontro DIALOGHIAMO DI EUROPA, organizzato dalla nostra Associazione col patrocinio del Comune, ieri, 23 maggio 2018 nel Salone Estense. Per chiarire dubbi, smascherare false informazioni, placare diffidenze, ma soprattutto per far comprendere il significato di essere cittadini dell’Europa, è stato invitato il dott. Emilio Dalmonte, funzionario della Commissione europea, a dialogare col pubblico presente, composto anche da giovani, su temi relativi ai finanziamenti, ai giovani, alla immigrazione. Il funzionario europeo, cotignolese doc ed orgoglioso della sua “romagnolità”, ha spiegato come è nata la prima comunità europea e l’originalità dell’idea che ha portato ad abbattere barriere non solo doganali che separavano i vari stati, dando l’opportunità soprattutto ai giovani di oggi di viaggiare non tanto come turisti, ma membri di un’organizzazione che offre possibilità e sostegno.
A questo proposito ha preso la parola l’altro relatore, la dott.ssa Beatrice Rambaldi, sociologa e collaboratrice di Radio Sonora per i progetti europei per i giovani, che ha esposto tutte le opportunità del cosiddetto Erasmus plus, non più solo legato agli scambi universitari, ma anche al volontariato.
“Si è aperto un mondo” a ben vedere, come ha testimoniato Cristina dal pubblico, che ha raccontato l’esperienza della figlia che, grazie ad un progetto di scambio, è diventata più aperta e sicura di sé.
Il moderatore della serata Fabrizio Lolli, Assessore alle relazioni internazionali del Comune di Lugo, si è introdotto informando dei progetti di Alternanza Scuola-Lavoro organizzati dagli istituti superiori di Lugo, esposti in Consiglio Comunale il 10 maggio in occasione della Festa dell’Europa. Un’Europa nata per la pace, ha poi sottolineato, un’eredità che i giovani dovranno mantenere. Beatrice Rambaldi ha ribadito il concetto, raccontando di aver partecipato ad un progetto europeo dove si è trovata fra ragazzi di tante nazionalità del mondo così, guardandosi intorno in quel clima di unità, si è chiesta ”Ma come si può continuare a combattere le guerre?”.
La serata si è trasformata in un dialogo da cui sono emerse anche perplessità, condivise dallo stesso Dalmonte, ad esempio sulla Brexit e sui nuovi paesi arrivati, il cosiddetto “blocco dell’Est” che deve ancora integrarsi al di là delle esigenze utilitaristiche che li anima.
Una difficoltà che contribuisce a creare tante perplessità riguardo alla nascita di una coscienza europea è la mancanza di informazione o il fatto che giornali e telegiornali preferiscano notizie d’effetto o che riguardano poche nazioni, come Francia, Germania o Stati Uniti. Una conversazione che si è protratta fino a tarda serata e che si è conclusa con poche parole: “Meglio essere in Europa che fuori!”

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