La principessa Astrid del Belgio a Lugo

Dopo la prima visita della Regina Paola dei Belgi a Lugo nel 2008 e successivamente nel 2010, in occasione della mostra dedicata al padre Fulco Ruffo di Calabria, per un’esposizione ideata dal Comune di Lugo e dal Museo Baracca in collaborazione con la stessa Casa Reale, il 21 giugno 2012 è stata la Principessa Astrid, figlia di Alberto II Re dei Belgi e della Regina Paola, nonché nipote dell’Asso napoletano, accompagnata dal marito il Principe Lorenz, Arciduca d’Austria-Este, a presenziare alla cerimonia di intitolazione ufficiale di via Fulco Ruffo di Calabria tagliando il tradizionale nastro.
Proprio in quei giorni, 93 anni fa Fulco Ruffo di Calabria prendeva il comando della 91ª Squadriglia dopo la morte in combattimento di Francesco Baracca.
Si erano conosciuti nel 1916, avevano origini, esperienze e carriere diverse. Legarono subito, di quell’amicizia nata dal comune rispetto, dalla reciproca stima e dal condividere le stesse aspirazioni e gli stessi ideali. Di questa amicizia sono testimonianza i frequenti riferimenti nei carteggi di entrambi che sono giunti fino a noi, alcune lettere fra l’altro sono conservate proprio qui a Lugo nella Biblioteca Trisi.  Si erano incontrati nell’estate 1916 e meno di due anni dopo Baracca sarebbe morto, ma sappiamo bene che tipo di legame si stabilisce al fronte, quando, come mi disse un aviatore italiano di un’altra guerra, “non sai la mattina, quando ti allacci le scarpe, se la sera te le slaccerai”.

Diventarono inseparabili, volando assieme sempre, quando le esigenze del servizio lo permettevano, e passando assieme le ore di riposo. L’ultima missione assieme la fecero il 17 giugno, nel pieno dell’ultima offensiva austro-ungarica.
Due giorni dopo Baracca non sarebbe rientrato e Ruffo di Calabria, come abbiamo detto, ne prese il posto al comando della 91ª Squadriglia, quel reparto di piloti eccezionali che poteva essere guidato solo da personalità assolutamente fuori dal comune e che presto, per concessione regia, sarebbe diventato “Squadriglia Baracca”.
Avrebbe abbandonato la squadriglia in settembre solo per assumere quello del XVII Gruppo, ma il nuovo incarico non gli avrebbe impedito di continuare a volare ed a combattere, prendendo parte agli scontri fino all’ultimo giorno di guerra, eseguendo pericolose missioni a bassa quota durante la Battaglia di Vittorio Veneto.
Ruffo di Calabria per tutto il resto della sua vita, sarebbe scomparso nel 1946, non mancò mai di ricordare con affetto, commozione e rimpianto l’amico. In alcune occasioni venne anche in visita Lugo, ospite della Famiglia Baracca in quella casa che oggi ospita il Museo.
Paolo Varriale , Consulente storico del Museo Baracca
Questa la lettera letta dal sindaco Cortesi alla cerimonia:
Principessa Astrid e Principe Lorenz,  Sig. Prefetto, Autorità civili, militari e religiose, Membri della Famiglia Ruffo e della Famiglia Baracca, gentili invitati, ho il piacere di indirizzare a Voi tutti il mio più sincero benvenuto a nome della Città di Lugo e dell’Amministrazione Comunale, in questa giornata che segna un momento particolarmente significativo nella storia della nostra comunità.
Come tutti sappiamo, una profonda unità di intenti e una forte amicizia legarono Fulco Ruffo di Calabria e Francesco Baracca in vita. Un destino benevolo, che noi abbiamo favorito con le relazioni coltivate in questi anni, li riavvicina, congiungendo le traiettorie dei due Eroi attraverso la toponomastica della nostra città. Grazie al dinamismo del Museo, dinamismo dovuto all’incessante attività dei nostri collaboratori, dinamismo sostenuto anche dall’IBC ER qui rappresentato dalla dott.ssa Carlini, grazie all’iniziale preziosa collaborazione dell’avv. Giovanni Baracca, della famiglia Baracca e del Gen. Vincenzo Manca, quest’ultimo purtroppo impossibilitato a essere con noi per precedenti inderogabili impegni, e grazie alla squisita sensibilità della Famiglia Ruffo e della Casa Reale, che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno, siamo giunti a questo appuntamento che segue di due soli giorni l’anniversario della morte del nostro Asso lughese.
19 e 21 giugno, due date che saranno ricordate soprattutto per questa sorta di rinnovata vicinanza tra due figure mitiche dell’aviazione e della nostra storia patria. Date che rimarranno scolpite  nei nostri cuori, prima ancora che nelle cronache cittadine, perché due amici oggi si ritrovano a distanza di tanti anni in quella che possiamo definire, come una delle “città del volo” italiane, almeno sotto il profilo simbolico. Rileggevo nei giorni scorsi alcuni passi tratti dai Diari di Volo di Ruffo: oltre all’umanità, mi hanno colpito la lucidità e la chiarezza di visione di questa grande figura. “Con noi nacque l’aviazione italiana”, scrive in uno di questi passi, aggiungendo subito dopo “E’ bene qualche volta lasciare in disparte la modestia!”.  Come Baracca, anche Ruffo ebbe la grande intuizione dello “strepitoso futuro dell’aviazione” e coltivò un sogno nobilissimo, che sarebbe stato di esempio per molti altri futuri piloti. Poco più avanti, infatti, sempre nelle pagine dei suoi Carnets  sottolinea: “Nessuna gioia eguaglia per noi quella di abbattere l’apparecchio senza uccidere il pilota. […] Confesso di avere avuto le lacrime agli occhi e di avere avuto tali strette al cuore quando sentivo i lamenti e le grida di giovani ventenni prima di morire”. In apertura del diario, parlando delle carte e delle foto ritrovate,  aveva esordito dicendo: “Questi vecchi documenti mi fanno sognare e mi riempiono l’animo di tremendi ricordi che mi fanno profondamente meditare sulle passioni umane e sugli orrori della guerra”. C’è grandezza non solo nelle vittorie conseguite da Ruffo, nelle medaglie e nei riconoscimenti, ma anche nella sua capacità di riflettere sugli eventi con uno spirito cavalleresco di straordinario impatto umano. Ed è soprattutto così che ci piace ricordare Fulco Ruffo di Calabria, da oggi nostro concittadino a tutti gli effetti. Per l’intitolazione abbiamo scelto una strada collocata nella zona degli impianti sportivi, tra i campi da tennis, il palazzetto dello sport e la piscina, sapendo che questi grandi piloti, prima e al di là della guerra, sono stati animati, oltre che dai loro ideali, anche da un forte spirito sportivo e agonistico (esplicito se si leggono i loro scritti). Questa strada confina con uno spazio a noi caro: il giardino in memoria di Adriano Guerrini, sindaco di Lugo tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta, colui che ha dato vita ai rapporti di gemellaggio, insegnandoci il valore dell’apertura verso gli altri e l’importanza delle radici europee. In fondo è anche questo che, con l’intitolazione della strada a Ruffo, noi oggi festeggiamo: il superamento degli steccati, il riconoscerci nella grande famiglia europea, dove è necessario superare l’opposizione amico-nemico di novecentesca memoria. Sì, perché Ruffo di Calabria è stato anche questo. Una figura moderna, un uomo di larghe vedute. Lo conferma, nel suo ruolo di Senatore del Regno, la sua vibrante opposizione alle leggi razziali. Principessa Astrid e Principe Lorenz, gentlli ospiti, nel lasciare la parola al dott. Paolo Varriale per un breve profilo dell’Asso e dell’Eroe, desidero esprimere a Voi tutti il più sentito ringraziamento della Città e mio personale, per avere reso omaggio con la Vostra presenza a una delle figure di maggior vanto della nostra aviazione e della nostra storia, condividendo la scelta dell’Amministrazione da me guidata di nominarlo lughese honoris causa per i meriti, per il profilo morale, per la grandezza delle sue azioni e della sua persona. 

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